Come sapete non abbiamo girato tanto e non avevamo grosse pretese, ne abbiamo viste meno di 10....pochissime, questa non ci era venuta in mente e quando ce l'hanno proposta, un certo Corallo, non abbiamo perso tempo!!
E' stato fantastico chiamare e parlare direttamente con il Parroco, Don Fabrizio, una persona alla mano, con lo slang romanaccio.....non sono sicuro che sia di Roma (ogni tanto sembra che abbia la scivolata sul burino!!! ah ah ah ), fissare l'incontro e andarci a parlare.
La voce e la simpatia di Don Fabrizio si è confermata dal vivo, una persona davvero speciale e genuina, ci ha fatto commuovere....quindi il passo è venuto spontaneo, senza neanche pensarci io e Fla abbiamo deciso di celebrare qui il nostro Matrimonio!!!
Di seguito, per il "Furio" della situazione, qualche cenno storico sulla Parrocchia.
Storia
La Parrocchia Gran Madre di Dio fu voluta dal Papa Pio XI nel 1931 in ricordo delle celebrazioni indette per commemorare il XV centenario del Concilio di Efeso, nel quale, contro l'eresia di Nestorio, fu proclamata la divina maternità di Maria.
Come memoria dello storico avvenimento, Sisto III (432-440) dedicò alla Madre di Dio la grande Basilica Mariana dell'Esquilino. Nella suddetta ricorrenza pluricentenaria, Pio XI volle dare a Roma un'altra Chiesa mariana. Fu progettata da Cesare Bazzani e realizzata da Clemente Busiri Vici sullo stile neoclassico. Proprio perché voluta come importante monumento per celebrare uno dei 4 dogmi mariani (Maria è Immacolata - concepita senza peccato originale -, Maria è Vergine prima, durante e dopo il parto, Maria è Madre di Dio, Maria è assunta al cielo in corpo ed anima), fu edificata con una certa solennità ed imponenza.
L'allora Cardinale Vicario Francesco Marchetti Selvaggiani volle che il nuovo tempio sorgesse sulle rive del Tevere su uno scenario tipicamente romano a sfondo del Ponte Milvio, un luogo particolarmente significativo per la storia stessa della Chiesa, poco distante cioè dal luogo ove, dopo l'apparizione della Croce a Costantino che sconfisse Massenzio, era praticamente nata la libertà della Chiesa, dopo il lungo ciclo delle persecuzioni, proprio dove da ogni parte del mondo approdavano fin dai più lontani tempi i pellegrini verso la Città Santa.
A Ponte Milvio infatti confluiscono due grandi arterie consolari, la Flaminia e la Cassia, l'antica via Francigena che i pellegrini del Nord percorrevano per raggiungere Roma; quindi anche oggi si trova nel circuito del Giubileo. Bazzani nel suo disegno si ispirò ad un analogo complesso sacro eretto sulle sponde del Po dal popolo torinese in onore della Gran Madre di Dio. Fu consacrata nel 1933, anno del Giubileo straordinario della Redenzione, e alla vigilia di una grande solennità mariana: la festa dell'Immacolata Concezione. Occupa un'area di 2000 mq, è a croce greca, con un ingresso centrale a colonne e due laterali incastonati in elementi curvilinei di ottimo effetto.
La grande cupola, sormontata da un'agile "lanterna", gli archi, le colonne, e le cuspidi delle due torri campanarie, danno al complesso monumentale slancio e movimento. L'interno, luminoso e sobrio, è dominato dai piloni e dalle arcate della cupola, mentre le absidi accolgono le raccolte cappelle. Il pavimento, di bel disegno, è in marmo di Carrara. Nel corso degli anni è stato realizzato dal Morgante un bell'affresco nel catino absidale. Da notare inoltre il fatto che il Piazzale Ponte Milvio, sul quale sorge la Chiesa, è stato disegnato dal Valadier ed il comune di Roma, in occasione del Giubileo, ha in programma di curare il "restauro della piazza". Nel complesso edilizio della Parrocchia vi è anche una grande sala (Il vecchio cinema Tintoretto) e un giardino con due campetti sportivi